Capire il proprio ruolo nel raccontare un medium complesso
Fare videogame journalism oggi significa assumersi la responsabilità di raccontare un medium che non è soltanto industria, intrattenimento o tecnologia, ma un ambiente culturale complesso. Il videogioco è un linguaggio che produce immaginari, riflette il mondo contemporaneo, mette in scena interpretazioni della realtà attraverso regole, mondi, storie e sistemi interattivi. Fare giornalismo videoludico significa entrare in contatto con tutto questo e restituirlo a un pubblico che, spesso, ignora la profondità culturale di ciò che consuma. Prima ancora della tecnica, il giornalista deve comprendere di avere un compito: offrire strumenti, contesto, chiavi di lettura, non solo informazioni.
Il giornalismo come ponte tra industria, critica e pubblico
Il videogame journalism è un luogo di passaggio continuo tra tre mondi diversi: l’industria, che produce opere e strategie; la critica, che interpreta quelle opere; e il pubblico, che le vive e cerca di orientarsi tra migliaia di proposte. Il giornalista non appartiene a nessuno di questi mondi in modo esclusivo, ma si muove tra loro come un mediatore. Deve conoscere i linguaggi dell’industria senza farsene catturare, deve comprendere le modalità della critica senza trasformarsi in un recensore seriale, e deve avere rispetto per il pubblico senza ridurre il proprio lavoro a mero intrattenimento. È un equilibrio delicato, che richiede indipendenza intellettuale, capacità di ascolto e una solida etica professionale.
Costruire un metodo di lavoro
Il videogame journalism non può essere improvvisato. Servono abitudini, una disciplina, un metodo. Ogni articolo nasce da un lavoro che inizia prima della scrittura: la lettura dei comunicati, il controllo delle fonti, l’osservazione dei canali ufficiali, la capacità di interpretare i dati delle ricerche di mercato, l’attenzione alle conversazioni della community, la consultazione degli archivi, la conoscenza della storia del medium.
Il giornalista videoludico non è un semplice appassionato che scrive: è un ricercatore che analizza. E questo metodo va applicato a ogni forma del giornalismo: dalle news alle recensioni, dalle anteprime ai reportage, dalle interviste alle analisi dei trend.
Scrivere per informare, non per impressionare
La scrittura nel videogame journalism deve essere chiara, precisa, limpida. L’obiettivo non è dimostrare cultura o impressionare il lettore, ma trasmettere la complessità del medium con un linguaggio accessibile e rigoroso. La voce personale è importante, ma non deve mai diventare ingombrante: il giornalista è un interprete, non un protagonista. Le frasi devono essere costruite per accompagnare, non per ostentare. Il lettore deve sentire che l’autore ha qualcosa da dire, non qualcosa da esibire.
La differenza tra informazione e contenuto
Una parte centrale del videogame journalism contemporaneo è distinguere tra informazione e contenuto. Oggi una grande quantità di ciò che riguarda i videogiochi online non è giornalismo: è intrattenimento, opinione rapida, reaction, commento istantaneo. Il giornalista deve riconoscere questa differenza e non lasciarsi trascinare dal ritmo dei social o dei creator. L’informazione richiede verifica, tempo, rispetto per le fonti. Il contenuto richiede velocità e visibilità.
Fare videogame journalism significa scegliere, ogni giorno, il primo approccio.
Il rapporto con le fonti: tra fiducia e distanza critica
Il giornalista videoludico lavora costantemente con fonti che appartengono all’industria: comunicati stampa, meeting online, eventi, press kit, contatti con PR e publisher. Questo contatto è indispensabile, ma è anche il territorio in cui la professionalità si misura più chiaramente. Un giornalista deve ascoltare le fonti senza trasformarsi in megafono; deve ricevere informazioni senza dipenderne; deve mantenere un rapporto cordiale ma distante.
La vera indipendenza non consiste nell’assenza di rapporti con l’industria, ma nella capacità di non essere condizionati da essi.
La centralità della deontologia
Il videogame journalism è un settore in cui i confini etici possono diventare rapidamente sfumati: i rapporti frequenti con gli sviluppatori, i codici review ricevuti in anticipo, la pressione delle community, le aspettative dei publisher, la corsa alla visibilità, la tentazione del click facile. Per questo la deontologia è fondamentale.
Essere deontologicamente solidi significa dichiarare i conflitti di interesse, rispettare gli embarghi, non manipolare le parole degli intervistati, non costruire articoli su rumor non verificati, non usare il giornalismo come arma contro singoli sviluppatori o studi.
Il giornalismo videoludico non deve essere mai uno strumento di violenza simbolica.
L’importanza del contesto culturale
Non esiste vero videogame journalism senza conoscenza della storia del medium e senza la capacità di collocare le opere dentro un percorso culturale. Un giornalista deve sapere cosa è accaduto prima per capire cosa accade adesso. Deve riconoscere il valore di un genere, la provenienza di una meccanica, l’impatto di un titolo noto, il ruolo che un’opera ha nel panorama internazionale.
Quando il contesto manca, l’articolo perde profondità. Quando il contesto c’è, ogni riga del testo diventa più autorevole.
Costruire una voce in un settore che cambia
Il videogame journalism non è un mestiere che dà risposte immediate. È un settore in evoluzione, fragile in alcuni punti, fortissimo in altri. Per costruire una voce professionale bisogna attraversare tutto: errori, riscritture, articoli andati bene e altri andati male, rapporti con le redazioni, confronti con i lettori, momenti di fiducia e momenti di crisi.
La scrittura migliora solo vivendo il mestiere, imparando a riconoscere cosa funziona e cosa no, guardando agli esempi migliori senza copiarli, trovando un tono che appartenga davvero all’autore.
Una scelta che richiede passione e responsabilità
Fare videogame journalism significa scegliere una strada che unisce passione e disciplina. Richiede un amore autentico per il medium, ma anche la volontà di guardarlo con lucidità, senza farsi trascinare dalla tifoseria o dalle mode. Chi entra in questo mondo deve essere pronto a leggere molto, giocare molto, ascoltare molto e soprattutto scrivere molto. Il giornalismo videoludico non è un gradino verso qualcos’altro: è un mestiere con dignità propria, che merita rispetto e che chiede impegno.
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